Senza Cicatrici
C'è così tanto che potrei dare se solo mi lasciassi andare
Ma c'è un infinito di emozioni che sento di dover proteggere
A che scopo quest'armatura, se m'impedisce anche d'amare?
Preferirei sanguinare per ferite d'amore che vivere senza cicatrici
Burattino Il tuo respiro, ormai, non mi sfiora più Le tue parole, ormai, non le sento più I tuoi silenzi, ormai, non li conto più Non sono più un tuo burattino… Eri il mio Amore, tu, dolce e a volte strana Il primo amore, o così almeno credo E poi mi hai ucciso, tu, come nessuno al mondo Itaca Itaca è un lungo cammino attraverso l'esistenza di ognuno. Itaca è la gioia e la difficoltà di pensare, di essere, di esistere. Itaca è un posto inatteso, dove trovare rifugio tra le braccia di un sogno. Itaca è una rapsodia epica, una melodia cantata da voci di angeli. Un porto sicuro e tranquillo in mezzo al mare delle nostre vite. Itaca è un luogo in cui ogni dolore si stempera in un radioso sorriso. Itaca è lo sguardo di un bambino che sogna ad occhi aperti il suo futuro. Itaca è la speranza di un uomo che guarda il presente senza paura. Itaca è la saggezza di un anziano che non rimpiange il suo passato. Un'insenatura al riparo dalle intemperie, dove gettare l'ancora e finalmente riposare. Itaca forse siamo noi, isola selvaggia ed inospitale quel tanto che basta per andarsene, isola selvaggia ed inospitale quel tanto che basta per ritornarvi. Il riflesso di Sé Dentro me, spazi vuoti figure distanti che non hanno forma La mia anima sbiadisce nell'eco di parole infrante Correrò più veloce che posso fino ad arrivare nel mezzo di nessun luogo, fino alla tana dei miei demoni, lì, dove l'innocenza è un peccato Ed è così proprio come tu hai detto che sarebbe stato: niente amore né gloria niente eroi nei miei sogni L'Eloquenza del Silenzio Il Giorno. La Notte. L'Alba. L'Insonnia. Anakyklosis Inadatto a questo mondo o forse solo a questi tempi, preferisco ferire me stesso anche quando gli altri mi uccidono dentro e con la speranza che qualcosa cambi tutto resta uguale, oppresso da un muro di nebbia che il chiaro di luna non sa dipanare aspetto il sole, ma i suoi raggi sono labili e così solo qualche lacrima mi scalderà il viso per un istante ma scivolerà via mentre desidero essere consumato dal Tempo che non riesco a fermare e vivere, ibernato nel ghiaccio che stai creando intorno a me, che ho la sola colpa di amarti per qualche malsana alchimia mentre mi divora l'invidia che nutro per quel cielo nefasto che ha il potere di immergerti in sé ignorando il mio dolore per non essere amato. Perché In fondo non importa come appariremo in foto… In un mondo dove neanche ciò che è vero lo è fino in fondo Ho bisogno di sapere perché Ho bisogno di credere in qualcosa. Dammi un sospiro, ne ho bisogno… Il conflitto contro Sé È cambiato tutto e niente... Lo sguardo soffocato dalla gente… Facce distanti e troppo assenti per capire i miei silenzi In fondo agli occhi, un triste pianto di chi vuole odiare, ma non lo sa fare di chi vuole amare, ma non vuol sbagliare. In bilico
L'alba di un ricordo.
Il tramonto di una speranza.
Un sorriso incorniciato
Occhi di ghiaccio, ma eri tu.
Piove.
Una falsa verità
Sorrisi del mattino.
La fine dell'inverno.
Mentre il vento
violenta un fiore tremolante,
ascolto promesse di un Amore perso da tempo:
cerca solo una falsa verità.
Non so cosa io stia facendo, qui
Seguo la mia coscienza?
Corro piano,
sul cuore e sui buoni errori.
Nella fretta di vivere respiro silenzi e stelle.
Non posso fuggire
ma non posso neppure restare
per sempre tormentato, più che spaventato
asfissiato dalle parole che direi
non ci sono alibi, no, non questa volta
trovo solo ricordi vividi.
Mostrerei un sorriso, ma sono ancora vulnerabile
Direi quanto tutto questo mi tormenta
abbrevia il mio giorno e penetra nei miei sogni…
ma nessuno apparirebbe, qui
restituendomi la realtà.
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